Federcasa, da Modena e Reggio in presidio a Roma

Federcasa, da Modena e Reggio in presidio a Roma

FEDERCASA, DA MODENA E REGGIO IN PRESIDIO A ROMA

PUBBLICATO IL 28/06/2024, CATEGORIA: MONDO CISL, AUTORE: CISL FP EMILIA CENTRALE

Prosegue la protesta contro Federcasa per il rinnovo del contratto nazionale.

 

Anche una delegazione di lavoratori e dirigenti sindacali di Modena e Reggio Emilia è oggi in piazza Esquilino a Roma, davanti alla sede di Federcasa, dove si svolge un presidio sindacale unitario per arrivare a rinnovare un CCNL ormai scaduto dal 2021.

 

Al presidio sarà presente una rappresentanza costituita da un centinaio di delegati provenienti dell’Emilia Romagna, tra i quali quelli in forza presso Acer Azienda Casa Emilia Romagna di Reggio Emilia e Modena.

 

L’Acer di Modena conta 80 dipendenti, l’omologa di Reggio Emilia conta 49 dipendenti e gestiscono con impegno e dedizione rispettivamente circa 7.000 e 5.000 alloggi, la maggior parte dei quali di proprietà pubblica, destinati a cittadini e famiglie in difficoltà economica. A questi si vanno ad aggiungere oltre 300 alloggi di altri soggetti, con soluzioni volte a favorire affitti sostenibili per privati e studenti fuori sede.

 

La protesta verte su una proposta datoriale, già bocciata dai lavoratori, di un aumento contrattuale del solo 6% del tabellare salariale, che non tiene minimamente conto che da gennaio 2022 ad oggi, l’ISTAT ha già certificato un aumento del costo della vita per le famiglie pari all’11%, circa il doppio della proposta economica ricevuta.

 

Inoltre, non si può permettere che l’adeguamento del salario dei lavoratori diventi un alibi per giustificare le difficoltà nel far quadrare i bilanci delle aziende. La sostenibilità finanziaria dovrebbe essere ricercata nella riduzione degli sprechi su attività che non apportano valore alla collettività e nella razionalizzazione delle consulenze esterne, su cui le amministrazioni sembrano piuttosto tiepide nel proporre tagli.

 

Con lo sciopero di febbraio, che ha visto a Modena e Reggio Emilia una partecipazione prossima all’80% del personale dipendente, equivalente al 100% se si escludono i dipendenti con contratto a tempo determinato, è stato chiesto non solo un aumento salariale più significativo, ma anche risorse per altri istituti economici, come arretrati, produttività, fondo pensione e indennità. Purtroppo, la parte datoriale ha ribadito l’indisponibilità a mettere sul tavolo negoziale quanto richiesto.

È inaccettabile che il nostro impegno venga ignorato, continueremo a lottare finché non otterremo il riconoscimento giusto e rispettoso che merita il nostro lavoro, che vogliamo ricordare essere un lavoro a tutela dei lavoratori fragili e a basso reddito di tutta Italia.