Acer, verso lo sciopero il 20 febbraio

Acer, verso lo sciopero il 20 febbraio

ACER, VERSO LO SCIOPERO IL 20 FEBBRAIO

PUBBLICATO IL 09/02/2024, CATEGORIA: TERZO SETTORE, AUTORE: CISL FP EMILIA CENTRALE

ACER, SCIOPERO DEI LAVORATORI IL 20 FEBBRAIO. ASSEMBLEE NELLE SEDI DI MODENA E REGGIO


Il prossimo 20 febbraio le lavoratrici e i lavoratori impiegati nella gestione dell’edilizia pubblica, sono chiamati allo sciopero nazionale indetto dai sindacati di Cgil Cisl Uil per il rinnovo del contratto nazionale Federcasa.

Per preparare la giornata di sciopero, si è svolta l'altro ieri a Modena l’assemblea molto partecipata dei lavoratori e lavoratrici di Acer, (Azienda Casa dell’Emilia Romagna con 80 dipendenti in servizio presso la sede provinciale di Modena ) alla quale hanno partecipato oltre 50 dipendenti (in FOTO).

Al tavolo nazionale, Federcasa ha risposto picche alle richieste sindacali di incrementi economici dignitosi per rinnovare il contratto, scaduto per la parte economica da oltre 2 anni e per quella normativa da oltre 6, contrapponendole alle risorse che vanno messe per manutenere e mettere in sicurezza le case popolari.

“Riteniamo molto gravi i tentativi della parte datoriale di contrapporre le nostre rivendicazioni salariali per le lavoratrici e i lavoratori con i bisogni e le fragilità degli inquilini, perché alimenta una contrapposizione sbagliata e dannosa e denota la mancata consapevolezza di quanto il capitale umano e la sua giusta valorizzazione anche economica siano un fattore determinante nel lavoro in ambito sociale”, dichiarano Giada Catanoso, FP Cgil e  Livio Lomartire Cisl FP.

I problemi dell’edilizia residenziale pubblica sono tanti anche in Provincia di Modena, e le lavoratrici e i lavoratori sono parte della soluzione, non certo il problema, adoperandosi ogni giorno per garantire il diritto alla casa, diritto messo sempre più in discussione.

Per questo, proseguono i sindacalisti, chiediamo il riconoscimento e la valorizzazione della loro professionalità e incrementi salariali che tutelino il potere d'acquisto dopo anni di inflazione elevata.

Per questi motivi le lavoratrici e i lavoratori di Acer si stanno mobilitando in queste settimane e chiedono un intervento politico delle Amministrazioni regionali e comunali vista la fondamentale importanza per il Paese dell'edilizia residenziale pubblica.

In un contesto economico e sociale dove l'emergenza abitativa cresce di giorno in giorno, le risposte dovrebbero passare innanzitutto da un rafforzamento delle politiche abitative, attraverso servizi pubblici e strutture, come Acer, che con il lavoro dei propri dipendenti si prendono cura ogni giorno del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

La situazione è comune anche alla sede di Reggio Emilia. I segretari di Fp Cgil Reggio Emilia (Paolo Consolini), Cisl Fp Emilia Centrale (Fabio Bertoia) e Uil Fpl  Reggio Emilia (Emanuele Stavolo) intervengono in modo netto “per la difesa e la valorizzazione dello straordinario patrimonio di chi lavora nel settore dell’edilizia pubblica residenziale. E’ indispensabile ottenere che la capacità di queste persone sia riconosciuta nel rinnovo del contratto nazionale Federcasa per il triennio 2022-2024. Contratto scaduto, lo ripetiamo, a conferma che non stiamo parlando di slogan quando diciamo che c’è grande preoccupazione in merito alla gestione dell’edilizia residenziale pubblica”.  

 
I tre sindacati hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, annunciando lo sciopero del 20 febbraio, una mobilitazione per informare e coinvolgere Istituzioni e cittadini e, soprattutto, per mettere in chiaro che "chiediamo alla politica un intervento concreto, strutturale e realmente applicabile per rafforzare il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, capace di risolvere i problemi sociali cronici di questo ambito”.  


L’obiettivo è quello di ottenere per i lavoratori e le lavoratrici un rinnovo contrattuale che aiuti queste persone ad affrontare la crisi economica e inflattiva. Crisi altamente impattante sulle fasce più deboli e sui redditi medio bassi.  


Un Paese che sistematicamente ignora le ragioni di chi lo serve con passione e dignità, in qualsiasi ambito, non può definirsi moderno – concludono Consolini, Bertoia e Stavolo –. Diciamo con forza alla classe politica che prendere posizione per il rinnovo adeguato del contratto Federcasa significa accettare la sfida di fare un passo importante per  una macchina pubblica più efficiente e meno mortificante per chi ci lavora”.