Giornata della Memoria “Il Dovere di Non Dimenticare”

Giornata della Memoria “Il Dovere di Non Dimenticare”

GIORNATA DELLA MEMORIA “IL DOVERE DI NON DIMENTICARE”

PUBBLICATO IL 27/01/2024, CATEGORIA: MONDO CISL, AUTORE: CISL FP EMILIA CENTRALE

«L Olocausto è una pagina del libro dell Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria». Primo Levi

Il 27 gennaio in tutto il mondo si celebra la Giornata della Memoria, per commemorare le vittime dell’Olocausto: tutti coloro che subirono la deportazione, la prigionia e la morte; e tutti coloro che si opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite, proteggendo i perseguitati.

La Storia                      

La scelta di questa data è il giusto punto di partenza per chiarire il senso di questa giornata, ripercorrendo la storia. 

Era infatti il 27 gennaio del 1945 quando i cancelli di Auschwitz venivano abbattuti dai soldati della 60esima armata dell’esercito sovietico. Per la prima volta, era così rivelata al mondo la realtà del genocidio in tutto il suo orrore. Il termine genocidio venne coniato in questa circostanza; e quello della Shoah resta un caso unico nella storia per via dell’estrema razionalità della sua organizzazione.

L’arrivo dei russi nell’insieme dei campi di concentramento conosciuto come Auschwitz, in Polonia, fu preceduto dal tentativo delle SS di occultare le prove dei loro crimini contro l’umanità. I soldati tedeschi, a partire da metà gennaio, iniziarono ad evacuare il complesso, costringendo circa 60.000 prigionieri a quella che fu ribattezzata “la marcia della morte”; e lasciandosi alle spalle circa 9.000 prigionieri perché malati o esausti. Inoltre i nazisti distrussero in parte il campo, facendo esplodere alcune delle strutture che ospitavano i forni crematori, e i beni delle vittime dello sterminio.

La Giornata di Commemorazione

"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. Primo Levi

La data della liberazione di Auschwitz, raccontata da Primo Levi in La tregua, è diventata il Giorno della Memoria; il primo Paese a istituire la giornata commemorativa nazionale, fu la Germania nel 1996. In Italia il 20 luglio del 2000 è stata approvata la legge 211 che istituisce il 27 gennaio come il Giorno della Memoria. Una commemorazione pubblica, non soltanto della Shoah, ma anche delle leggi razziali approvate sotto il fascismo, di tutti gli italiani, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati ed imprigionati e di tutti coloro che si sono opposti alla “soluzione finale” dei nazisti rischiando la vita. Dal 2001 la Giornata è stata istituita anche nel Regno Unito, mentre è stata riconosciuta a livello internazionale dall’ONU con la risoluzione 60/7 nel 2005. Anno in cui Ricorrevano i 60 anni dalla liberazione dei campi di concentramento.

  

Il Significato

Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Anna Frank

La commemorazione di questa giornata, con le leggi che la sostengono, si basa non solo sul ricordo delle vittime, ma anche e soprattutto sul dovere di conoscere e riconoscere uno dei capitoli più bui della nostra storia affinché non si ripeta. Gli stati membri dell’ONU hanno il dovere di sviluppare programmi educativi, organizzare cerimonie, incontri ed eventi per infondere la memoria della tragedia nelle generazioni future e impedire che il genocidio si ripeta. I luoghi storicamente significativi della Shoah vanno conservati, l’intolleranza etnica e religiosa è condannata e il negazionismo è apertamente rifiutato dall’ONU. La data del 27 gennaio non si tratta di una celebrazione, ma di un monito.lOlocausto, che provocò luccisione di un terzo del popolo ebraico e di innumerevoli membri di altre minoranze, sarà per sempre un monito per tutti i popoli sui pericoli causati dallodio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio”.

Anche il sindacato, fondato sui valori di solidarietà, pluralismo e tolleranza, si impegna a trasmettere questo messaggio: “Abbiamo il dovere di non dimenticare”.