UNIONE TERRE DI CASTELLI (MODENA)
POLIZIA
LOCALE SILURATA, CISL FP FA LE LASTRE A LAGAZZI
“ORA LA BEFFA DI UN ISPETTORE CHIAMATO DALL’ESTERNO”
Tiene
banco il caso della Polizia Locale in servizio nell’Unione Terre di Castelli e
la profonda insoddisfazione degli agenti che hanno raggiunto il 100% degli
obiettivi loro assegnati e che, nonostante questo, sono stati bloccati negli
avanzamenti di carriera.
Non si è fatta attendere la dura replica di Cisl Fp Emilia Centrale, che con il
dirigente Mirko Manzini è tornata ad incalzare l’Unione dopo la presa di
posizione del Presidente Iacopo Lagazzi sulle colonne della Gazzetta di Modena.
“Sono molto deluso dalla replica di facciata e
per giunta ricca di inesattezze pervenuta dal Presidente Iacopo Lagazzi. La
questione è semplice e torniamo a ribadirlo – spiega Manzini –: se veramente l’Unione intendeva valorizzare,
professionalmente ed economicamente, il personale della Polizia Locale sarebbe
stato sufficiente adottare ulteriori modalità di crescita interna, come
peraltro sta avvenendo in altri servizi. Perché i poliziotti locali sono stati
gli unici eliminati da questo meccanismo? Si risponda a questa domanda, senza
lanciare fumogeni per distrarre”.
PACCO, DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO
Appunto: cosa ha fatto, invece, l’Unione? Il 7 agosto ha pubblicato un avviso
di mobilità esterna per trovare un Ispettore da inserire in organico. “Qui raggiungiamo vette altissime. Non solo
si bloccano gli avanzamenti di carriera degli agenti coi titoli necessari, ma
si dice loro che occorre andare a pescare altrove la persona giusta per un
compito delicato. Come dicono a Napoli, pacco, doppio pacco e contropaccotto.
Lo spiego anche a chi non conosce le procedure della pubblica amministrazione:
anziché puntare su una competenza già in servizio nella Polizia Locale, l’Ente
ha scelto di chiamare un Ispettore in servizio in un’altra città. Anche questo,
ne converrà il Presidente Lagazzi, stride con le sue dichiarazioni di sostegno
e stima al Corpo degli Agenti dell’Unione che guida”, prosegue il
sindacalista, che ricorda come “sia stato
più volte richiesto da Cisl Fp di procedere tramite soluzioni che consentissero
di valorizzare il personale interno. Segnatamente, questo tema era stato
sollecitato alla delegazione trattante di parte pubblica e al Comandante del
Corpo. E lo abbiamo fatto quando l’Amministrazione dell’Unione ha deciso,
unilateralmente, di escludere solo e soltanto il Settore Polizia Locale dagli
avanzamenti professionali e salariali previsti dalle progressioni verticali in
deroga”.
MAI
FIRMATO ALCUN ACCORDO
Manzini prende di mira e smonta la tesi difensiva principale del presidente
Lagazzi. A suo dire c’era stato un accordo con i sindacati per il pacchetto di
avanzamenti del personale e il relativo regolamento. Si tratta di una fake
news, né più, né meno. “Il regolamento
per le progressioni non è frutto, come da contratto collettivo e come
erroneamente affermato dal Presidente, di un accordo sottoscritto ma solamente
di confronto con le parti sindacali. Un regolamento che l’Unione ha approvato
da sola, con propria delibera. E oggi deve assumersene le responsabilità,
raccogliendo i cocci”.
UN INSEGNAMENTO PREZIOSO
Quanto sta accadendo nella Polizia Locale in Terre di Castelli “è una vicenda che insegna tantissimo ai
politici dell’Unione. O dovrebbe farlo. Se vogliono continuare a coltivare il
problema della fuga di personale dal settore pubblico, procedano come stanno
facendo. Se, al contrario, il nuovo Presidente Lagazzi intende cambiare marcia,
sa dove trovarci”, chiosa Manzini.