Polizia locale, la beffe dalla mobilità

Polizia locale, ora la beffa dalla mobilità esterna

POLIZIA LOCALE, ORA LA BEFFA DALLA MOBILITà ESTERNA

PUBBLICATO IL 16/08/2024, CATEGORIA: ENTI LOCALI, AUTORE: CISL FP EMILIA CENTRALE

UNIONE TERRE DI CASTELLI (MODENA)


POLIZIA LOCALE SILURATA, CISL FP FA LE LASTRE A LAGAZZI

“ORA LA BEFFA DI UN ISPETTORE CHIAMATO DALL’ESTERNO”

 

Tiene banco il caso della Polizia Locale in servizio nell’Unione Terre di Castelli e la profonda insoddisfazione degli agenti che hanno raggiunto il 100% degli obiettivi loro assegnati e che, nonostante questo, sono stati bloccati negli avanzamenti di carriera.
Non si è fatta attendere la dura replica di Cisl Fp Emilia Centrale, che con il dirigente Mirko Manzini è tornata ad incalzare l’Unione dopo la presa di posizione del Presidente Iacopo Lagazzi sulle colonne della Gazzetta di Modena.

“Sono molto deluso dalla replica di facciata e per giunta ricca di inesattezze pervenuta dal Presidente Iacopo Lagazzi. La questione è semplice e torniamo a ribadirlo – spiega Manzini –: se veramente l’Unione intendeva valorizzare, professionalmente ed economicamente, il personale della Polizia Locale sarebbe stato sufficiente adottare ulteriori modalità di crescita interna, come peraltro sta avvenendo in altri servizi. Perché i poliziotti locali sono stati gli unici eliminati da questo meccanismo? Si risponda a questa domanda, senza lanciare fumogeni per distrarre”.

PACCO, DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO
Appunto: cosa ha fatto, invece, l’Unione? Il 7 agosto ha pubblicato un avviso di mobilità esterna per trovare un Ispettore da inserire in organico. “Qui raggiungiamo vette altissime. Non solo si bloccano gli avanzamenti di carriera degli agenti coi titoli necessari, ma si dice loro che occorre andare a pescare altrove la persona giusta per un compito delicato. Come dicono a Napoli, pacco, doppio pacco e contropaccotto. Lo spiego anche a chi non conosce le procedure della pubblica amministrazione: anziché puntare su una competenza già in servizio nella Polizia Locale, l’Ente ha scelto di chiamare un Ispettore in servizio in un’altra città. Anche questo, ne converrà il Presidente Lagazzi, stride con le sue dichiarazioni di sostegno e stima al Corpo degli Agenti dell’Unione che guida”, prosegue il sindacalista, che ricorda come “sia stato più volte richiesto da Cisl Fp di procedere tramite soluzioni che consentissero di valorizzare il personale interno. Segnatamente, questo tema era stato sollecitato alla delegazione trattante di parte pubblica e al Comandante del Corpo. E lo abbiamo fatto quando l’Amministrazione dell’Unione ha deciso, unilateralmente, di escludere solo e soltanto il Settore Polizia Locale dagli avanzamenti professionali e salariali previsti dalle progressioni verticali in deroga”.

MAI FIRMATO ALCUN ACCORDO
Manzini prende di mira e smonta la tesi difensiva principale del presidente Lagazzi. A suo dire c’era stato un accordo con i sindacati per il pacchetto di avanzamenti del personale e il relativo regolamento. Si tratta di una fake news, né più, né meno. “Il regolamento per le progressioni non è frutto, come da contratto collettivo e come erroneamente affermato dal Presidente, di un accordo sottoscritto ma solamente di confronto con le parti sindacali. Un regolamento che l’Unione ha approvato da sola, con propria delibera. E oggi deve assumersene le responsabilità, raccogliendo i cocci”.

UN INSEGNAMENTO PREZIOSO
Quanto sta accadendo nella Polizia Locale in Terre di Castelli “è una vicenda che insegna tantissimo ai politici dell’Unione. O dovrebbe farlo. Se vogliono continuare a coltivare il problema della fuga di personale dal settore pubblico, procedano come stanno facendo. Se, al contrario, il nuovo Presidente Lagazzi intende cambiare marcia, sa dove trovarci”, chiosa Manzini.