ALBA DI PAURA A BAGGIOVARA,
DEVASTATO IL DIAGNOSI E CURA PSICHIATRICO
CISL FP: “RISCHI ENORMI PER IL PERSONALE, QUESTO SERVIZIO E’ UNA BOMBA A MANO”
“Non sappiamo più in che lingua
spiegarlo all’Azienda Usl: il Servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura che
prende in gestione persone con gravi patologie e dipendenze è una bomba a mano
che non può essere gestita a cuor leggero. Parliamo di fatto della terapia
intensiva della psichiatria, che prende in carico persone di tutti i tipi:
soggetti scarcerati e molto aggressivi, con pericolosità sociale. Minorenni,
persone dalla strada e dall’ospedale”.
Così Gennaro Ferrara, segretario
generale di Cisl Fp, denuncia un nuovo caso di violenza in questo servizio,
stavolta esploso nell’Ospedale di Baggiovara: all’alba di stamane, poco dopo le
5.30, un paziente di origini nordafricane ha divelto una porta usandola come
ariete per sfondare, distruggendolo, l’intero soffitto del reparto e tutti i
cablaggi. Il fatto è successo subito dopo un primo intervento che avevano
effettuato le forze dell’ordine tentando di placare la furia dell’uomo.
“Gli infermieri si sono barricati
in guardiola, uscendo per salvare un paziente alla volta”, rendiconta
Ferrara.
Fonti ufficiose Ausl parlano di decine di migliaia di euro di danni, una prima
stima non è lontana dai 100.000 euro.
Il reparto è stato evacuato e chiuso, i venti pazienti ospiti spalmati su
diverse strutture in tutta la regione e l’Ospedale ha dovuto contattare le loro
famiglie.
Entro lunedì bisognerà capire in che modo riorganizzare il personale e Cisl Fp
annuncia che “daremo battaglia se
l’azienda deciderà di mettere in ferie i lavoratori. Parliamo di professionisti
che possono serenamente essere impiegati per dar man forte in altri reparti”.
Dopodiché, si apre una riflessione enorme sulla sicurezza della rete dei
servizi di diagnosi e cura, gli Spdc come si chiamano in gergo.
“Mettiamole in fila: nello stesso
servizio a Correggio, abbiamo denunciato ad inizio anno violenze indicibili sul
personale, perfino uno scalpo fatto ad una infermiera e il tentato omicidio di
un suo collega. Qui il film si ripete e ribadiamo la domanda: bisogna cambiare
regole di ingaggio, non può essere che siano lasciati soli gli infermieri che
lavorano in questo servizio, che ha una pericolosità elevata – prosegue
Ferrara –. Non basta la videosorveglianza
e pure avremo premura di chiedere ad Ausl se nel Diagnosi e cura di Baggiovara
era perfettamente funzionante. Occorre la presenza di un posto di polizia ed
una vigilanza che abbia un reale potere di intervento, altrimenti stiamo
dicendo agli infermieri di dover lavorare sottoposti a rischi enormi. Gli
infermieri ci segnalano che i vigilantes restano al lavoro solo fino alle ore
20.00 e i turni di notte sono sguarniti, lasciando alla mercè del destino i
quattro infermieri in servizio. Così, davvero, non va. Ricordo che parliamo di
professionisti che sono davvero eroi, si prendono cura di chi sta oltre i
margini della società e lo fanno per 1700 euro al mese scarsi. All inclusive
con gli straordinari, i pestaggi e le responsabilità civili e penali”.