OSPEDALE DI GUASTALLA, AUSL
FA IL GIOCO DELLE TRE CARTE E NON RISPONDE.
NON PUÒ MASSACRARE LA VITA DI 11 LAVORATORI
Domani una delegazione di lavoratori e sindacati sarà presente in consiglio
comunale
“Abbiamo letto con attenzione
la nota stampa di Ausl. Doveva essere un'occasione di chiarezza, è stata un
gioco delle tre carte venuto male. Ausl Reggio non è il mago Gabriel, Ausl è la
custode della buona sanità emiliana ma non capisce che non è buona sanità
spedire undici lavoratori che guadagnano una miseria dall’altra parte della
provincia dicendo loro: arrangiatevi. Non è buona sanità evitare di informare
la sindaca di Guastalla e Presidente dell’Unione Bassa Reggiana, cui abbiamo
dovuto spiegare noi come stavano le cose”.
AUSL HA DIMENTICATO I SUOI DIPENDENTI
Così Gaetano Merlino (Fp Cgil), Alberto
Ansaloni (Cisl Fp Emilia Centrale) ed Emanuele Stavolo (Uil Fpl) replicano
all’Azienda sanitaria, mettendo nero su bianco “tutte le questioni cui Ausl scientificamente non ha dato risposta, in
una fiera di espressioni da ufficio marketing come ‘innovazione,
sicurezza, comfort e qualità’. La Direzione Ausl ribadisce situazioni già note
ma dimentica di citare le parole soluzioni o confronto. E soprattutto si
dimentica dei suoi dipendenti e di cosa significano, nella vita reale, le
parole caregiver, figli minori, assistenza”.
Quindi: inutile che Ausl parli del servizio mensa per i dipendenti. Il nodo non
è quello ma è la cucina per i pazienti dell’ospedale. Per chi non avesse
seguito le puntate precedenti, dall’8 maggio il servizio che prepara i pasti
per i degenti cesserà di essere gestito da undici dipendenti di Ausl e verrà
affidato alla Cir Food.
“Per primi abbiamo chiesto di usare bene
i soldi dei contribuenti. Ausl poteva affidare la cucina dell’ospedale ad un
privato ma non può massacrare la vita e gli stipendi già miseri dei suoi
dipendenti: questi undici lavoratori saranno spostati a Reggio e Montecchio, ad
oltre 70 km di distanza, costretti a spendere una fortuna per pagare benzina e
auto e dovranno abbandonare le loro famiglie, nelle quali si trovano situazioni
socialmente molto complicate: disabili certificati 104, madri single e molto
altro ancora. Il punto, cara Ausl, è questo e soltanto questo. Le soluzioni
sono possibili – ribadiscono i sindacalisti –: abbiamo proposto mensa interna, riconversione degli undici lavoratori
che erano in forza alla cucina ospedaliera ad altre mansioni o la possibilità
di essere assegnati ad altri enti della zona. Ausl ha detto una sola parola:
no. O l’azienda è in grado di fare il suo mestiere e trovare soluzioni o l’Ausl
abbia l’umiltà di ascoltare e verificare, davvero, le innovazioni proposte dai
sindacati”.
LA PROTESTA ARRIVA IN CONSIGLIO COMUNALE
Venerdì scorso le organizzazioni sindacali avevano incontrato la Sindaca di
Guastalla e Presidente dell’Unione Bassa Reggiana, Camilla Verona.
Verona non era stata messa al corrente da Ausl su quanto stava accadendo e, a
parte questo, ha garantito tutta la sua disponibilità a mediare e a trovare una
soluzione che possa tutelare gli undici lavoratori, tutti residenti a Guastalla
e nei comuni limitrofi.
“Solo dopo la nostra mobilitazione la
Direzione Ausl ha informato la Sindaca Verona. Ne prendiamo atto, comunicando
che non molliamo: martedì 23 aprile saremo insieme ai lavoratori al Consiglio
comunale di Guastalla, per seguire la discussione sul futuro di queste persone
– chiosano i sindacati –. Crediamo che le
Istituzioni locali siano fondamentali per uscire da questo stallo e lo
ricorderemo a tutti i consiglieri”.