Il 28 aprile ricorre la
Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza
sul Lavoro. Quest'occasione è un momento di riflessione globale sulla
protezione di lavoratrici e lavoratori, sulla prevenzione degli incidenti sui
luoghi di lavoro e sulla promozione di ambienti lavorativi sicuri e salutari.
Per Cisl FP, questa
giornata rappresenta dunque un'importante opportunità per rinnovare l'impegno
nella lotta per condizioni lavorative sicure e dignitose per tutte le
lavoratrici e i lavoratori.
LE ORIGINI DELLA GIORNATA MONDIALE PER LA SICUREZZA
SUL LAVORO
Le origini di questa giornata risalgono a una
manifestazione negli Stati Uniti, che ebbe luogo appunto il 28 aprile nel 1970.
Quel giorno, migliaia di lavoratori scesero in piazza per rivendicare maggiore
sicurezza sul lavoro, e ricordare i 78 minatori che avevano perso la vita a
causa di un incidente nella miniera di carbone di Farmington.
Nel 2003, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro
ha riconosciuto ufficialmente questa data istituendo la Giornata Mondiale per
la Sicurezza e la Salute del Lavoro. L’intento è quello di promuovere globalmente
l’importanza di prevenire gli infortuni nei luoghi di lavoro e le
malattie professionali. Allo stesso tempo, la giornata richiama l’attenzione
internazionale sulla necessità di un impegno collettivo nel creare e promuovere
una a cultura della sicurezza e della salute sul lavoro.
CISL PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
Da anni la Cisl, attraverso la forza della partecipazione e della
responsabilità, porta avanti una lotta per migliorare le condizioni di salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Lo scorso 13 aprile centinaia di delegate e delegati Cisl di ogni
categoria si sono incontrati al PalaTiziano di Roma per dire BASTA ALLA SCIA DI
SANGUE, ribadendo la necessità di un patto collettivo tra politica,
istituzioni, sistema delle imprese e organizzazioni sindacali per maggiore
sicurezza sul lavoro.
Il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro riguarda
lavoratrici e lavoratori di ogni settore, ed è un’emergenza che necessità
interventi immediati.
E un’altra sfida è quella delle aggressioni al personale sanitario.Nel triennio 2019-2021, secondo i dati INAIL, sono stati più di 4.800 i casi codificati come violenze, aggressioni, minacce e simili nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario. La media è dunque di circa 1.600 l’anno, senza tenere in conto i casi che a volte non sono denunciati dalle vittime.
Promuovere una cultura del benessere al lavoro significa anche creare luoghi e ambienti di lavoro sicuri, protetti e “sani”.
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