Il rigore soffoca la sanità di Modena

Il rigore soffoca la sanità di Modena

IL RIGORE SOFFOCA LA SANITà DI MODENA

PUBBLICATO IL 26/09/2024, CATEGORIA: SANITà, AUTORE: CISL FP EMILIA CENTRALE



“E per fortuna che avevano promesso di non lasciare soli gli eroi del covid: lunedì 30 settembre sarà l’ultimo giorno di lavoro per 14 OSS (operatori socio sanitari) iper precari che l’Azienda USL di Modena accomoderà alla porta, nonostante questi professionisti abbiano in molti casi tutte le carte in regola per essere stabilizzati. Ma siccome di oss c’è bisogno come l’aria per far funzionare gli ospedali Ausl cosa si inventa? Mentre manda a casa i suoi ragazzi selezionati con concorso, gli stessi che ci difendevano in pandemia, proroga fino al gennaio 2025 ben 25 oss forniti da un'agenzia interinale. Spoiler: no, non siamo su scherzi a parte”.

E’ durissimo Gennaro Ferrara, leader di Cisl Fp Emilia Centrale, in questo accuse contro l’AUSL modenese, cui il sindacalista imputa “una grave mancanza di visione e di programmazione. Capisco che la coperta sia corta, capisco gli ordini di far quadrare i conti ma qui abbiamo una sanità da ricostruire e la prima regola di un buon padre di famiglia è quella di trattenere i migliori, non di farli scappare. Diciamo basta a questa perdita di figure professionali importanti per due motivi: stiamo sprecando soldi pubblici spesi per la loro formazione e stiamo mettendo a rischio la continuità dei servizi erogati ai cittadini”.

Già il 29 agosto scorso Cisl Fp aveva scritto un documento molto chiaro alla Direttrice Generale Annamaria Petrini, segnalando che tra gli OSS che lunedì saluteranno il posto di lavoro ci sono figure che hanno maturato ben oltre i 3 anni di servizio, condizione essenziale per l’assunzione a tempo indeterminato.
“La sanità modenese è ovunque in allerta rossa e non ci possiamo permettere di trattare così il personale. Cito, ad esempio, strutture sanitarie come quelle di Mirandola, Pavullo, e Vignola e Carpi, in condizioni di estrema emergenza – attacca il sindacalista Cisl Fp –:  la continuità assistenziale è garantita solo grazie alla enorme abnegazione dei professionisti che si sobbarcano innumerevoli doppi turni e salti di riposo, con tutti i rischi annessi”

NEL 2023 PERSI 200 PROFESSIONISTI

Un quadro pessimo aggravato dal fatto che “l’azienda ha letteralmente scelto di perdere circa 200 professionisti nel 2023 e tra questi la metà sono infermieri. Questo è ciò che si evince dai singoli distretti, soprattutto a Mirandola, Carpi, Pavullo e Vignola. Il motivo? Alleggerire i conti e centrare gli obiettivi di bilancio, anche a costo di fare il gioco delle tre carte – prosegue Ferrara –. La morale di questa storia è che mentre tutt’Italia cerca infermieri e oss, a Modena li abbiamo spediti a casa, rimpiazzandoli con agenzie interinali che non sono un grande affare, perché un oss dipendente di Ausl costa meno di un oss fornito da una agenzia. Ma l’oss interinale non va stabilizzato, fa i turni più duri senza fiatare e, soprattutto, non compare sul bilancio del personale. E almeno i conti, loro sì, sorridono”.


DIRIGENTI ALLO STREMO CON I DOPPI INCARICHI

Un gioco al risparmio che si vede bene anche mettendo mano al dossier dei dirigenti delle professioni sanitarie. Sono sette quelli in Direzione Assistenziale in Ausl Modena, a fronte dei dieci dirigenti nella più piccola a Reggio Emilia che schiera strutture semplici e complesse e un disegno molto chiaro e ampiamente condiviso. A Bologna è in essere l’ennesimo concorso per aumentare ulteriormente il numero dei dirigenti delle professioni sanitarie, a  Ferrara (340.000 abitanti) l’azienda è già a quota 13. Quasi il doppio dei dirigenti di Modena.


Ognuno dei sette dirigenti modenesi ha due incarichi (a costo zero, lo stipendio non cambia) che per essere svolti al top richiederebbero una giornata di 48 ore e il teletrasporto. “Vediamo al moviolone cosa ha combinato Ausl: invece di scorrere la graduatoria dei dirigenti individuati con concorso, in scadenza nei prossimi mesi, composta da personale che lavora in Ausl e conosce la sanità pubblica, l’azienda ha dato la guida di settori strategici come l’emergenza urgenza, la salute mentale degli adulti, la radiologia a figure che non sono dirigenti e hanno un più economico incarico di funzione e coordinamento – spiega Ferrara –. Per risparmiare, Ausl in un colpo solo sta creando: caos organizzativo, insoddisfazione a livelli stellari e mortificazione delle competenze. Ancora più eclatante è il caso del Direttore assistenziale, figura superiore ai dirigenti, chiamato a occuparsi del distretto di Mirandola.

“Guardando in giro per l’Emilia, Ausl Modena è l’unica azienda che chiede ad un dirigente delle professioni sanitarie di essere anche direttore di distretto. Ma o stai in direzione o stai sul territorio a confrontarti coi Sindaci, gli assistenti sociali e i Comuni. Cara Ausl così non va. Te lo chiediamo da mesi: fermati e torna al tavolo con il sindacato, i Sindaci dei Comuni e le altre Istituzioni. Dobbiamo riflettere insieme a tutto il territorio sull’organizzazione per la nostra sanità, affinché la macchina rimetta al centro le migliori risposte per i pazienti e cittadini”, conclude Ferrara.