SICUREZZA
ALLA REMS, VERTICE CON L’AZIENDA USL
“Finalmente un
incontro molto importante tra Ausl e sindacati, dritto al cuore del grande
problema di sicurezza che c’è alla Rems di via Montessori. Apprezziamo davvero
la franchezza con cui si è espressa l’Azienda e ora dobbiamo fare, fare insieme
e fare in fretta. Non possiamo permetterci che ci scappi il morto e, per
riuscire, ci serve l’aiuto di tutte le Istituzioni. Le Rems sono una bomba a
mano che va disinnescata”.
Così Gennaro
Ferrara, Segretario generale di Cisl Fp Emilia Centrale, commenta il vertice
convocato da Ausl nel tardo pomeriggio di ieri, cui hanno preso parte la
Direttrice sanitaria Cinzia Gentile e il Direttore della Rems Federico Boaron.
Vertice nel quale è stato annunciato e condiviso il lancio di un bando per
selezionare un servizio di vigilanza privata che lavorerà in pianta stabile
all’interno della struttura, sia di giorno che di notte, per proteggere il
personale sanitario reduce da mesi di incessanti violenze e aggressioni. Un
bando che dovrà misurarsi con l’effettiva disponibilità di personale, data
l’elevata complessità del servizio.
LA VIGILANZA PRIVATA? BENE MA NON BASTA
Ferrara giudica “importante questa
decisione, è proprio quello che Cisl Fp chiese il 26 luglio con un documento
inviato all’azienda. Ma questo è solo un primo passo, il problema della Rems è
strutturale e per essere risolto sul serio ha bisogno di interventi normativi.
Perché? Perché le Rems nascono dalla riforma del 2014 che ha chiuso i vecchi
Ospedali psichiatrici giudiziari, mandando in pensione celle e guardie.
L’assurdità è che le Rems ospitano temporaneamente criminali condannati,
ritenuti affetti da disturbi mentali e, nonostante questo, non possono avere al loro interno la polizia
penitenziaria. Pensate che fino alla rocambolesca evasione del paziente
avvenuta il 27 agosto scorso in via Montessori c’era un solo vigilante in
guardiola addetto a controllare gli schermi della videosorveglianza, mentre il
personale sanitario ha vissuto per mesi sotto assedio, dovendosi anche
barricare per non essere aggredito”.
COINVOLGERE I PARLAMENTARI
Ausl ha in programma un incontro con il Prefetto Maria Rita Cocciufa e con il
Questore Giuseppe Maggese. Il Procuratore della Repubblica, Calogero Gaetano
Paci, ha già effettuato un sopralluogo. Cisl Fp ha chiesto di “coinvolgere i parlamentari di Reggio Emilia,
perché possano portare a Roma, in modo trasversale, le proposte più concrete
per migliorare i livelli di sicurezza in questa come nelle altre Rems italiane.
Tocca al legislatore e al Governo riparare le storture di un sistema dove manca
l’abc della sicurezza”.
STRATEGIA IN DUE TEMPI: NORME E SOLUZIONI AD HOC
La parola d’ordine in questo momento è “muoversi con una strategia in due tempi,
colmando le lacune normative e, intanto, schierando soluzioni innovative calibrate
ad hoc sulla struttura di Reggio. E dobbiamo farlo prima di arrivare a dover
commentare una tragedia – prosegue Ferrara –. La prima delle soluzioni è quella di metodo: serve un tavolo tecnico
che coinvolga i sindacati e soprattutto i professionisti al lavoro nella Rems.
Ascoltandoli e usando la loro esperienza possiamo schierare un pacchetto di
proposte che funzionino come uno scudo a difesa del personale”. Ad esempio,
per Cisl Fp è essenziale non diminuire il numero di persone in servizio nel
turno di notte, occorre eliminare rapidamente tutte le zone cieche della
videosorveglianza, installare un sistema di chiamata rapida delle forze
dell’ordine e permettere di chiamare verso l’esterno anche ai cordless.
UN’AGGRESSIONE AL GIORNO NEL MESE DI GIUGNO
Alla Rems di Reggio ci sono 20 posti per pazienti in terapia riabilitativa e 10
posti per pazienti sottoposti a trattamenti intensivi. Tutto il personale
sanitario è in forza ad Ausl: 18 infermieri suddivisi in tre unità per turno
(due nel turno di notte) più i tecnici delle riabilitazioni psichiatriche,
educatori e Oss.
Solo lo scorso giugno si sono registrate 20 aggressioni al personale, picchiato
e umiliato con tutto quello che è a portata di mano: telefoni, posate, sedie,
bicchieri e stoviglie.
Il 27 agosto scorso l’episodio più drammatico: ci fu la vera e propria evasione
di un ospite, costata il pestaggio di un medico (finito in ospedale), le
minacce ad una dottoressa che si era vista sventolare davanti due spranghe e il
danneggiamento di due automobili. I Carabinieri riuscirono a fermare l’uomo,
poco meno che trentenne, di origini extracomunitarie, mentre era già nei campi
vicini alla struttura.