“Per capire l’orrore della violenza contro gli operatori sanitari e trovare soluzioni efficaci bisogna guardare questo schifo negli occhi, fino in fondo: sono state 469 le aggressioni fisiche e verbali riportate nel 2024 dagli operatori sanitari di Modena in forza all’Azienda Usl e all’Azienda Ospedaliero Universitaria. Vale a dire che ogni giorno abbiamo nella nostra provincia una media di 1.3 sanitari che sono offesi o picchiati. Numeri impressionanti. A Reggio Emilia sono state 305 le aggressioni fisiche e verbali riportate neI primi 10 mesi del 2024 dagli operatori sanitari di Reggio in forza all’Azienda Usl. Le proiezioni Ausl dicono che il 202 chiuderà il suo bilancio con 366 segnalazioni stimate. E’ stato il peggior anno di sempre, con una violenza al giorno. Numeri impressionanti”.
Così Gennaro Ferrara, leader di Cisl Fp Emilia Centrale, presenta la polaroid “di un fenomeno di aggressività sociale che richiede una reazione ferma, capace di arrivare al cuore delle persone con una comunicazione potente e capace di applicare la parola ‘repressione’. Dobbiamo punire di più e meglio chi si permette di alzare le mani o la voce contro professionisti che sono lì per salvare vite, per proteggere la salute di tutti. La nuova legge Nordio ha introdotto inasprimenti consistenti ma crediamo sia essenziale che le Aziende si costituiscano sempre parte civile nei processi. Chi picchia e insulta deve sapere che pagherà un conto salatissimo. E chi è aggredito deve disporre, sempre, della protezione della sua azienda. Chiediamo una piena assistenza legale, non una semplice consulenza gratuita. Cisl Fp è pronta al massimo impegno con la Direzione di Ausl Modena, Reggio Emilia e Policlinico e con la comunità di Reggio Emilia e Modena”.
AZIENDA
AUSL DI MODENA
Nei
servizi e nelle strutture seguite da azienda Usl di Modena sono stati 293 gli
episodi di violenza segnalati nel 2024. Si tratta di un record, di un trend in
costante crescita. Nel 2019 le aggressioni segnalate furono 136; nel 2021, in
piena pandemia furono 93. Nel 2023 sono state 207. “Una progressione paurosa che ha portato al picco di 20 infortuni.
Significa 20 sanitari modenesi che hanno dovuto sospendere la loro attività al
servizio degli altri, per curarsi le ferite – evidenzia Ferrara –. Quelle fisiche e quelle interiori, che
sono anche più difficili da gestire. Il 60% degli infortuni è registrato al
Servizio psichiatrico diagnosi e cura di Baggiovara, che si conferma la prima
linea della violenza”.
Tra
i dipartimenti con più aggressioni segnalate spicca quello delle cure primarie,
che include Cau, Case della Salute/Comunità e pure i servizi domiciliari. Nel
2024 si sono avute 78 segnalazioni di violenza (27% del totale), ben il 290% in
più rispetto al 2019. Segue il dipartimento di salute mentale (che include
proprio il Spdc) con 71 casi (24.2%), che riduce i casi di violenza rispetto al
2019 (-13.4%) ma fa peggio del 2023 (+31.4%). Confermando le previsioni, anche
il Pronto soccorso registra un importante tasso di violenza contro i sanitari
con 69 casi, in aumento sia rispetto al 2023 (44 casi) che al 2019 (16 casi).
Vale a dire che in cinque anni le aggressioni nella porta d’ingresso
dell’ospedale sono schizzate del 331%.
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA
L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena ha registrato 176 segnalazioni di
violenza nel 2024. “Notiamo una positiva
riduzione dell’11% rispetto all’anno precedente, il segno che nel Policlinico e
nella galassia di servizi dell’Aou le azioni messe in cantiere sono riuscite a
invertire una tendenza – prosegue Ferrara –. L’attenzione deve restare altissima perché lo stesso i numeri sono
significativi”.
La violenza più frequente è quella verbale contro gli operatori (124 casi),
seguita da quella fisica (39 casi). Le aggressioni sono avvenute più spesso al
Pronto soccorso (97 casi) e nell’area medica e ambulatoriale (66 casi). Deve
far riflettere il fatto che nel 2024 gli infortuni causati da violenza fisica
sono saliti al 40.5%, mentre questo numero era stato stabile per i due anni
precedenti (24.3% nel 2023 e 23.2% nel 2022).
“Stiamo fronteggiando una violenza che
non è solo uno sfogo ma è rabbia, voglia di fare male e mettere a terra i
sanitari. E’ proprio su questa forma che dobbiamo intervenire con più urgenza”,
assicura Ferrara, prima di introdurre l’identikit degli aggressori.
I pazienti hanno aggredito i sanitari in 119 casi (68%) ma attenzione al dato
dei parenti/familiari, in costante ascesa: nel 2024 sono stati loro gli
aggressori nel 30% dei casi (53 aggressioni), ben quattro punti sopra la media
del triennio 2022-2024.
AUSL REGGIO EMILIA
305 AGGRESSIONI CONTRO I SANITARI: CISL FP: “FERMARE QUESTA VERGOGNA SI PUÒ”. L’ANNO PEGGIORE DI SEMPRE
Ben sette aggressioni su 10 si sono verificate
all’interno dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. Il resto è avvenuto negli
ospedali della provincia e nei servizi territoriali. I dati Ausl Reggio stimano
366 aggressioni in tutto il 2024, un numero che supera il record negativo del
2023, quando le violenze fisiche e verbali contro i sanitari si fermarono a 349
casi.
Una progressione paurosa anche solo
se consideriamo i 305 casi del 2024 già ufficializzati. Nel 2019 le violenze
erano state 94, 82 nel 2020, 128 nel 2021, 189 nel 2022.
Detta in modo ancora più semplice: in
cinque anni le aggressioni sono schizzate verso l’altro con un +224%.
DONNE E INFERMIERI NEL MIRINO
Il Pronto soccorso del Santa Maria è
il servizio con più aggressioni subite (79 casi, il 26% del totale), seguito
dalle degenze Asmn (51 casi, 17%) e dalla Rems, la Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza
di via Montessori. Qui sono state denunciate 45 aggressioni, compresa quella
che ha portato all’evasione rocambolesca della scorsa estate. L’identikit degli
operatori aggrediti è sconfortante: nel 2024 il 70.2% sono state donne, con un
aumento sinistro del 3.5% rispetto al periodo 2019-2023. Un dato da leggere
insieme alle tre aggressioni a sfondo sessuale denunciate nel 2024 e alle
quattro videoregistrazioni/fotografie acquisite senza consenso. Gli infermieri
sono la categoria professionale di gran lunga più aggredita (196 casi su 305),
seguiti dai medici (47 casi), dagli oss (28 casi) e dai tecnici della
riabilitazione psichiatrica (9 casi).
21 SANITARI KO
L’80% delle aggressioni avvenute nel 2024 sono state verbali, a fronte di
un 19% di violenze fisiche che hanno messo ko 21 sanitari, il 19% in meno
rispetto al 2023.
GLI AGGRESSORI
Nel 2024 sono aumentati del 4.9% i
casi di aggressioni scatenati dai parenti/familiari dei pazienti (94 casi),
mentre la violenza di chi è ricoverato o da chi ha bisogno di un servizio di
cura è diminuita del 5.5% (203 casi in tutto).
“Stiamo fronteggiando una violenza
che non è solo uno sfogo ma è rabbia, voglia di fare male. E’ proprio su questa
cosa che dobbiamo intervenire con più urgenza e non accettiamo scusanti. Una
lista d’attesa non può trasformare una persona in un criminale. C’è altro”,
assicura Ferrara, che rilancia: “Di fronte a questi numeri nessuno può
negare la necessità di un posto di polizia h24 al Santa Maria. In Regione si
parla di guardie giurate addestrate ad hoc, ma chiedo a tutti: davvero Reggio
non ha la forza per creare un servizio interforze che unisca Polizia locale,
Carabinieri, Gdf, Polizia di Stato? Ascoltate la voce dei sanitari quando
dicono che nulla come la divisa blocca i violenti”.