AGENZIE FISCALI E DOGANE: TAGLIATI 4.000 EURO PER OGNI DIPENDENTE
COLPITE 250 FAMIGLIE REGGIANE. I SINDACATI: “INACCETTABILE”
“Il governo chiede a questa gente di combattere l’evasione
e poi mette le mani nel loro portafogli”
Un taglio di circa 4.000 euro per ogni dipendente dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane.
“Questo è il frutto delle norme, di ogni colore politico, che sono state emanate dal 2009 in avanti – denunciano Cisl Fp, Fp Cgil, Uilpa, Unsa, Flp – e che nella nostra provincia interessano circa 250 famiglie. Il malessere è forte perché svilisce il personale sia sul piano economico che su quello motivazionale. Da un lato lo Stato chiede a questi lavoratori di essere in prima linea contro l’evasione fiscale, dall’altro lato mette le mani nei loro portafogli. Inaccettabile”.
Al momento negli enti presenti in provincia di Reggio Emilia si sono svolte due assemblee, il 15 e il 23 novembre: “Lo stato di agitazione a livello nazionale – proseguono i sindacalisti – nasce a fronte di una richiesta di incontro da parte delle organizzazioni sindacali con le direzioni delle agenzie fiscali e il Viceministro dell’Economia e Finanze. Un tavolo tecnico è stato costituito lo scorso 13 settembre e poi mai più riconvocato, nonostante le continue sollecitazioni. Oggi, con il susseguirsi dei vari provvedimenti, il taglio raggiunge la somma di circa 4.000 euro medi pro capite e tale penalizzazione non è più tollerabile per i lavoratori. Ecco perché è iniziato un percorso di mobilitazione per risolvere questa annosa questione. Soluzione che ci auguriamo avvenga in tempi rapidi ”.
In pratica le norme hanno stabilito che, per quanto riguarda il salario accessorio, non si possa superare un importo calcolato sulla media del triennio precedente, con un effetto clamoroso: il Ministro dell’Economia determina con un proprio decreto l’ammontare degli incentivi in percentuale ai risultati raggiunti sui quali, però, si abbattono gli effetti del decreto del 2015.
Risultato: il salario accessorio dei lavoratori delle agenzie fiscali non viene più erogato in misura corrispondente ai risultati raggiunti. E non viene nemmeno reinvestito nella stessa Agenzia per migliorare il contesto lavorativo.
“La nostra mobilitazione ha già prodotto un primo risultato: il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha convocato e incontrato le organizzazioni sindacali, prevedendo per il prossimo dicembre un summit che viene presentato come risolutivo – spiegano Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Unsa, Flp –. Consideriamo questa una prima conquista ma non basta. Stiamo parlando di un problema antico e misureremo solo e soltanto soluzioni serie e definitive. Ed è per questo che lo stato di agitazione resta aperto”.